Baldi & Partners News – Notiziario Settimanale
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9 Maggio 2025
DEMANSIONAMENTO: NIENTE RISARCIMENTO AUTOMATICO SENZA PROVA DEL DANNO
La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con l’ordinanza n. 11586 del 2 maggio 2025, ha affermato il principio secondo cui il demansionamento del lavoratore non comporta automaticamente il diritto al risarcimento, in assenza di una specifica prova del danno subito. La violazione da parte del datore dell’obbligo di assegnare mansioni corrispondenti al livello spettante può, infatti, generare danni patrimoniali e non patrimoniali – come la perdita di professionalità o la lesione del prestigio – ma spetta al lavoratore allegare e dimostrare, anche tramite presunzioni, l’effettiva incidenza negativa subita. Nel caso esaminato, una dipendente aveva ottenuto in appello circa 7.500 euro per danno da demansionamento e 38.000 euro per differenze retributive. Tuttavia, la Cassazione ha accolto parte del ricorso datoriale, ritenendo carente la motivazione del giudice di merito, che aveva liquidato il danno in via automatica, senza indicare gli elementi fattuali idonei a dimostrare la lesione alla professionalità. La pronuncia ribadisce così l’onere di motivazione e prova, anche presuntiva, gravante sul lavoratore in tema di responsabilità contrattuale del datore per demansionamento.