• Home
  • Notizie
  • Riforma Cartabia: le nuove regole in materia di separazioni e divorzi
  • 1 Marzo 2023

Riforma Cartabia: le nuove regole in materia di separazioni e divorzi


Con il dichiarato intento di snellire l’iter della giustizia civile, abbreviandone i tempi, è entrata in vigore il primo marzo la riforma del processo “Cartabia” (D. Lgs. n. 149/2022) in materia di separazione e divorzio, ambiti nei quali, secondo le ultime rilevazioni ministeriali, i procedimenti contenziosi possono avere una durata di qualche anno.  

Con detta finalità è stato così introdotto un nuovo rito che consente il superamento delle due fasi, presidenziale e istruttoria, sin qui vigenti, con una prima udienza da fissarsi non oltre novanta giorni dal deposito del ricorso ed entro la quale i difensori delle parti dovranno aver già depositato le memorie e prodotto i documenti necessari che permetteranno al giudice di pronunciarsi nel merito.

Oltre alle precise informazioni di carattere reddituale e patrimoniale dei coniugi (dichiarazione dei redditi e estratti conto bancari e finanziari, proprietà immobiliari e partecipazioni societarie degli ultimi tre anni), la cui omissione potrà essere oggetto di condanna risarcitoria e di pagamento delle spese legali, tra la documentazione richiesta, nel caso vi siano minori, è inserita la novità del “piano genitoriale”, contenente le regole per l’esercizio in concreto della bigenitorialità, mediante indicazione degli impegni scolastici ed extrascolastici dei figli e lo schema delle frequentazioni, in modo da consentire al giudice di poter decidere compiutamente sull’affidamento, collocamento e sul diritto di visita, nonché, in seguito, di punire il genitore che non ne rispetti le modalità. Nel corso del giudizio, qualora debbano essere adottati provvedimenti che li riguardino, i figli minori, anche se di età inferiore ai dodici anni, dovranno essere ascoltati dal giudice, non necessariamente in tribunale e se del caso alla presenza di esperti, per assicurare loro serenità e riservatezza.

Per trattare le questioni più urgenti e delicate, la riforma ha in ogni caso previsto la possibilità per il giudice di emettere “provvedimenti indifferibili”, qualora venga data evidenza in atti o emerga un “pregiudizio imminente e irreparabile”, rispetto al quale si renda imprescindibile pronunciarsi in precedenza all’udienza. Ulteriore corsia preferenziale viene riservata ai giudizi in cui vi siano allegazioni di abusi e violenza domestica.

Particolare rilievo ha infine assunto la facoltà delle parti di presentare in un unico ricorso entrambe le domande di separazione e divorzio, fatto salvo che per detta ultima pronuncia occorrerà il preventivo passaggio in giudicato della sentenza di separazione e la cessazione ininterrotta della convivenza coniugale secondo i termini di legge.

Non vi è dubbio si tratti di una riforma che ben può essere definita epocale, i cui effetti concreti, tuttavia, non potranno che essere misurati a seguito delle prime sue applicazioni nelle aule giudiziarie, in attesa dell’istituzione, entro l’ottobre 2024, del nuovo Tribunale unico “per le persone, per i minorenni e per le famiglie”, destinato a concentrare, nelle sue diverse articolazioni sezionali, le competenze e le risorse dei Tribunali per i minorenni e delle sezioni specializzate.

Avv. Sabrina TamburiniPartner di BALDI&PARTNERS


resta aggiornato
in tempo reale

C.F. e P.I. 00734370356

© Baldi&Partners. All rights reserved.
Powered by AgM Srl.