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Baldi & Partners News – Notiziario Settimanale

  • 17 Ottobre 2025

NUOVE MISURE FISCALI DELL’ECOFIN: IMPATTI PER LE IMPRESE E AGGIORNAMENTI SULLE GIURISDIZIONI NON COOPERATIVE

Il 10 ottobre 2025, durante la riunione dell’Ecofin, sono state adottate nuove misure che impattano direttamente le imprese e i contribuenti italiani, con particolare attenzione alla lista degli Stati considerati non cooperativi e alle modifiche riguardanti lo scambio automatico di informazioni fiscali.

In primo luogo, è stata confermata la “black list” dell’Unione Europea, che include 11 giurisdizioni non cooperative sotto il profilo fiscale: Anguilla, Federazione Russa, Guam, Isole Fiji, Isole Vergini statunitensi, Palau, Panama, Samoa, Samoa americane, Trinidad e Tobago, e Vanuatu. Le implicazioni per i contribuenti italiani riguardano, tra l’altro, la deducibilità dei costi derivanti da operazioni con entità di questi Paesi. In particolare, i costi per operazioni con soggetti “non cooperativi” sono deducibili, ma con delle differenze a seconda che il valore dell’operazione superi o meno quello normale. Nel caso in cui il valore ecceda, sarà necessario dimostrare l’effettivo interesse economico dell’operazione. Inoltre, tutti i costi devono essere indicati separatamente nella dichiarazione dei redditi.

Un altro punto significativo riguarda la firma di protocolli con paesi come Andorra, Liechtenstein, Monaco, San Marino e Svizzera, per modificare gli accordi di scambio automatico delle informazioni finanziarie. Tali modifiche mirano ad estendere la sorveglianza su nuovi asset, come le valute digitali e gli investimenti in cripto-attività. Le nuove regole entreranno in vigore il 1° gennaio 2026, con una procedura di due diligence aggiornata.

Infine, è stata avviata la discussione per un accordo di cooperazione con la Norvegia, mirato a rafforzare la collaborazione in ambito fiscale, dato l’alto livello di interazione economica tra il paese scandinavo e l’Unione Europea. Un ulteriore aggiornamento riguarda la tassazione dei prodotti da fumo, con l’obiettivo di innalzare l’accisa minima, in linea con le politiche di salute pubblica dell’UE.

Queste misure, adottate a livello europeo, richiedono alle imprese e ai contribuenti di adattarsi a un contesto fiscale sempre più interconnesso e rigoroso, soprattutto per quanto riguarda i pagamenti verso paesi non cooperativi e il monitoraggio delle criptovalute.


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