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Baldi & Partners News – Notiziario Settimanale

  • 16 Dicembre 2022

IVA: verifica status di esportatore abituale

La verifica dello status di “esportatore abituale”, che consente di acquistare ed importare senza pagamento dell’IVA nel corso del 2023, necessita del calcolo del rapporto tra la somma dei corrispettivi per cessioni all’esportazione ed operazioni assimilate, servizi internazionali e cessioni intracomunitarie, registrati nel corso del 2022, e del volume d’affari “rettificato”. Quest’ultimo valore tiene conto delle variazioni ai sensi dell’art. 26 del D.P.R. n. 633/1972, ma non considera: -le cessioni di beni ammortizzabili; -i passaggi interni di beni e servizi tra attività separate (art. 20 del D.P.R. n. 633/1972); -le cessioni di beni in transito o depositati nei luoghi soggetti a vigilanza doganale; -le cessioni di beni e prestazioni di servizi non rilevanti territorialmente in Italia, per le quali deve essere emessa fattura (art. 21, comma 6-bis, del D.P.R. n. 633/1972). Qualora il predetto rapporto superi il 10%, il contribuente può acquistare in sospensione IVA un importo pari alla somma delle operazioni che concorrono alla formazione del plafond registrate nell’anno solare precedente (plafond “fisso” o “solare”), oppure nei 12 mesi precedenti (plafond “mobile” o “mensile”). Per usufruire di quest’ultima forma di plafond, è però necessario aver iniziato l’attività da almeno 12 mesi (art. 1, comma I, lett. a- del D.L. n. 746/1983 e circolare dell’Agenzia delle Dogane n. 8/2003). Si consideri che qualora un’operazione effettuata da un esportatore abituale modifichi successivamente (l’anno successivo) la propria natura, passando da “non imponibile IVA” a “imponibile”, l’entità del plafond si riduce di pari importo.


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